a cura dell'Associato Dario Latrofa, Vice Presidente di ADT.

Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione, con la sentenza n. 3625/2025 hanno chiarito - speriamo definitivamente - la disciplina relativa alla responsabilità personale dei soci di società di capitali cancellate dal Registro delle imprese.
Tale responsabilità emergerebbe solo una volta notificato l’avviso di accertamento ai soci (anche qualora i soci siano subentrati nel processo originariamente avviato dalla società), ex art. 2495 C.C. ed art. 36, co. 3, DPR 602/73 nel quale l'Ufficio deve provare che questi ultimi hanno riscosso somme di denaro in base al bilancio finale di liquidazione della srl. La responsabilità patrimoniale degli ex soci, però, opera nei limiti delle somme da essi riscosse in sede di liquidazione.
Tuttavia, il fatto che questi non abbiano riscosso nulla non esclude di per sé l’interesse ad agire dell’amministrazione finanziaria, che può radicarsi anche di fronte a beni e diritti non compresi nel bilancio. Il presupposto, in ogni caso, deve essere dedotto nella fase di accertamento, mentre resta fuori dal giudizio d’impugnazione promosso dalla società contro l’avviso di accertamento, anche se proseguito da o contro i soci come successori della compagine.
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